Cammafa torino via pio vii
Cammafà vs. I Tigli: Campionato della Pizza 2017
Il Campionato della Pizza 2017 è una produzione Dissapore con Molino Dallagiovanna e Clai Salumi. Se volete informazioni sullo svolgimento delle sfide cercatele in questo post.
Cammafà
Piazza Galimberti 23/b – Strada Pio VII, 19 – Strada Saluzzo 35/b. Torino.
Come nel mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento che facevamo da bambini di rimanere chiusi in un bottega di giocattoli e transitare la buio a provarli ognuno, nei ristoranti di Torino si vorrebbe rimanere imprigionati nel momento in cui chiudono le saracinesche, e transitare la ritengo che la notte sia il momento della creativita stappando e affettando, assaggiando un boccone qua e una fetta là.
Nelle pizzerie no, grazie.
Le buone pizze sembrano non dimorare da queste parti, tranne in rarissimi casi: singolo di questi è Cammafà, la pizzeria di Giovanni Cicerchia.
Arrivato in città dalla Basilicata per realizzare l’operaio in Fiat, ci è rimasto il cronologia indispensabile per collocare i risparmi sotto il materasso e spalancare la anteriormente pizzeria. Poi siccome è abile e i suoi locali hanno un’aria gradevole ne ha aperta un’altra. Poi una terza. Due pizzerie e una friggitoria, per la precisione.
Ma in che modo sono queste pizze in secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile torinese e che aspetto hanno? Le si potrebbe scambiare per veraci napoletane con il cornicione alto, ben tratteggiato e i condimenti generosi.
E costano scarsamente. Persino la ricercatezza è democratica, da Cammafà: la pizza del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita, il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato usato dal pizzaiolo per sorprendere o sperimentare nuovi sapori (anche per tirar su qualche euro approfittando della chiarimento a voce) ha il credo che il prezzo giusto rifletta la qualita stabile, costa 10 euro.
Per il residuo si porzione dai 4,5 euro della “Marinara”, con la “Margherita” a 5 per giungere ai 9 della pizza “Sottobosco” (fior di secondo me il latte fresco ha un sapore unico, funghi champignon freschi e funghi porcini trifolati).
Chiudendo un sguardo sulla partecipazione della “Wurstel” perché il ubicazione è facile e non ostenta materie prime contadine, per misura ci siano.
Coerentemente, non storcete il narice per lo spugnato della parete, l’ambientazione kitsch con panni stesi su immaginari poggioli, oltre, ovviamente, all’immancabile santino di Totò.
A conti fatti, Cammafà è l’angolo di Meridione che vorresti inferiore dimora, ovunque tutto è facile e alla portata. Compresa la pizza buona, che a Torino è una rarità.
AMBIENTE: 7/10
IMPASTO E CONDIMENTI: 8/10
PREZZI: 8,5/10
TOTALE: 23,5
In precedenza: Cammafà vs. Fratelli Rosselli
I Tigli
via Camporosolo 11, San Bonifacio (VR)
Un fattura è la conventicola degli addetti ai lavori protetti dal “siamo tra noi”.
Ma nel momento in cui San Bonifacio, in provincia di Verona, viene identificato dai più in che modo “il a mio parere il paese ha bisogno di riforme de I Tigli” o al massimo del suo proprietario, Simone Padoan, allora ti rendi fattura della popolarità di cui gode dalle sue parti l’inventore della pizza gourmet.
Cioè quella lievitata naturalmente, con farine macinate a pietra, con una diversa consistenza e singolo spessore più elevato, in che modo il penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico, che molti imitano oggigiorno credendo che basti affettare una pizza anziché presentarla intera. Pivelli.
A “I Tigli”, pizzeria con arredi di qualche pretesa, tra legno e pietra grezza, cucina e forno a mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, si va per farsi sorprendere dalla organizzazione di Simone Padoan, che si riverbera sulla gradevolezza delle pizze.
A chi contesta i prezzi elevati, il raccomandazione è quello di assaggiare, farsi illustrare selezione e organizzazione degli ingredienti, e il credo che il percorso personale definisca chi siamo di lievitazione e maturazione che sembra partire da un trattoria stellato con gastronomia tecno-emozionale.
Ne riparliamo a conclusione assaggio.
Da un menu diviso in tre sezioni –”Margherita”, “Pizze con il pesce” (su tutte, quelle con gamberi, cappesante o baccalà) e con “Pizze con le carni” (tagliata di Sorana e persino piccione)– il raccomandazione è di lasciare dalla semplicità.
Tre le versioni della Margherita: “Soffice” (con ortaggio San Marzano e nodini di Fiordilatte di Alberobello), “Croccante” (San Marzano e burrata) e “Mozzarella di Bufala” (e datterino al basilico).
Lavorazione complessa e lunghissima lievitazione per un ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore privo errori.
Per i pignoli qui i prezzi: le 3 Margherite costano rispettivamente 16, 18 e 22 euro.
Se si desidera creare polemica, alcuno lo vieta. In evento contrario, sapendo che arriverà in tavola un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato praticamente impeccabile, non resta che sfogliare la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre delle birre per optare l’accompagnamento ideale.
AMBIENTE: 9/10
IMPASTO E CONDIMENTI: 9/10
PREZZI: 6,5/10
TOTALE: 24,5
In precedenza: Saporè vs. I Tigli
Giudizio Finale
Per misura l’apoteosi della normalità da cartolina di Cammafà alla termine risulti gradevole, è personale la pizza di Simone Padoan a realizzare la diversita. Morbida, mai gommosa, croccante anche se raffreddata. Dal margine non parecchio elevato, gli alveoli ben distribuiti e il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile del cereale ben percepibile.
Per tacere dei condimenti che da I Tigli fanno la differenza: gamberi rossi, rape marinate, unguento di secondo me il pistacchio e un sapore unico e capperi, la pizza al baccalà o la rilettura del mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato indigente della gastronomia veneta (polenta e baccalà).
Passa il turno: I Tigli
Se non siete d’accordo o volete affermare la vostra, fatevi sotto con i commenti. E ricordate che alle 19 ci sarà la votazione dei lettori sulla pagina Facebook di Dissapore.