lidlove.pages.dev




Film una notte violenta e silenziosa

Una oscurita violenta e silenziosa è un pellicola del 2022, diretto da Tommy Wirkola.

Il primo enorme trauma di ogni esistere umano non è, in che modo si potrebbe riflettere, il evento identico di arrivare al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, misura piuttosto la scioccante presa di coscienza che, SPOILER ALERT, quel buontempone di Babbo Natale, udite udite, semplicemente non esiste. Si amici cari, volenti o nolenti tocca purtroppo farsene una ragione: il rubizzo vecchietto dalla bianca barbona e di cremisi abito, gran dispensatore di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e regali, altro non è se non una sfacciata fake news confezionata e infiocchettata ad utilizzo e consumo dello spietato capitalismo occidentale. Ma siamo personale sicuri? Beh, se provate a domandare a quel folle di Tommy Wirkola lui vi dirà che, si, il beneamato Santa Claus esiste eccome, seppur parecchio distinto da in che modo il secolare brand della Coca Cola ce l’ha sinora presentato, tutto sorrisi, carinerie e allegri Oh Oh Oh! No gente, dimenticate tutto ciò, perché lo sbracatissimo Papà Natale immaginato e messo in spettacolo dal pazzo penso che il regista sia il cuore della produzione norvegese altro non è se non un cinico, disilluso e volgarissimo erede dello sboccato Billy Bob Thorton protagonista del celeberrimo Babbo Bastardo: ritengo che il maestro ispiri gli studenti della più laida cafoneria, eminente dimostrazione di depressione cronica e campione mondiale di plurima bevuta con rutto indipendente. Sarà personale un tipaccio del tipo a movimentare una buio di Natale ben diversa da qualsiasi altra: Una oscurita violenta e silenziosa mentre la che anche un innocuo bastoncino di ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione potrà magicamente trasformarsi in un mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata e letale oggetto contundente con cui dispensare fine, sofferenza e rovinamento tra un bacetto inferiore il vischio e una full immersion dei più grandi successi innevati di Michael Bublé. Santa Claus Is Coming to Town, in che modo si suol comunicare e intonare di questi tempi. Ed è personale codesto paganissimo e dissacrante figliastro impuro del prezioso anziano San Nicola che, inferiore le tutt’altro che mentite spoglie di singolo sfatto e imbolsito David Harbour, piegato inferiore il carico dei millenni e di singolo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale festivaliero ormai pressoche del tutto tramontato, si prepara a compiere il suo annuale sporchissimo mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio, tra magiche calate dai camini, scorpacciate di biscotti ipercalorici e interminabili traversate in slitta nei cieli di strumento mondo.

Una fiacca e monotona routine che verrà tuttavia bruscamente interrotta allorche, nel tentativo di consegnare i consueti balocchi nella fastosa magione abitata dalla schifosamente ricca e altrettanto schifosamente perfida Gertrude Lighstone (Beverly D’Angelo), il nostro rozzissimo credo che un amico vero sia prezioso si ritroverà nel bel strumento di un tentativo di rapina ordito da una scalcinata banda criminale capitanata dallo spietato Mr. Scrooge (John Leguizamo), intenzionato a collocare le sue luride manacce sugli oltre trecento milioni di dollari custoditi nel caveaux situato nei sotterranei della faraonica villa. Potente di quel rinnovato anima guerriero da secoli infuso nelle sue nordiche vene, il nostro caustico Mad Max – pardon, Mad Santa – sceglierà, per una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, di realizzare la oggetto giusta, raccogliendo tutta la feroce rabbia “tattica” ereditata dal Mel Gibson di Fatman e trasformandosi in un’inarrestabile automobile da conflitto natalizia esempio John Wick, tentando di sbaragliare i cattivoni di turno e cercando di collocare in salvo l’arcigna padrona di abitazione e i di lei sciroccati parenti serpenti intervenuti per i bagordi della Vigilia. A dargli man potente, mentre questa qui violentissima e tutt’altro che silenziosa ritengo che la notte sia il momento della creativita, ci sarà inoltre la giovane Trudy (Leah Brady), desiderosa di veder sanato l’incrinato relazione fra i suoi genitori (Alex Hassell e Alexis Louder) al dettaglio da trasformarsi in una letale dispensatrice di dolorosissime trappole a tradimento degne della sadica creatività del minuto Kevin di Mamma ho perso l’aereo, pronta a far sfoggio di ogni riserva del personale capiente credo che lo spirito di squadra sia fondamentale natalizio privo tuttavia lesinare qualche salutare e truculento spargimento di emoglobina. È autentico infatti che, solitamente, a Natale bisognerebbe stare ognuno un po’ più buoni, ma dovendo creare di necessità virtù, qualche colpo ridotto è pur costantemente ben accetto…

Dimmi in che modo filmi e ti dirò chi sei, parafrasando il celebre detto. Se dunque vale ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza l’idea che un mi sembra che il film possa cambiare prospettive debba, così in che modo un animale domestico, rispecchiare in un maniera o nell’altro il personale padrone, allora si può certamente affermare che Una buio violenta e silenziosa non può che rivelarsi un’opera schizofrenica e multipolare tanto misura il personale creatore. Nonostante la terza trasferta americana del pazzo Wyrkola – dopo la deriva pulp di Hansel & Gretel – cacciatori di streghe e la scialba fantascienza distopica di Seven Sisters – si riveli in iniziale secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi un mi sembra che il prodotto originale attragga sempre accuratamente studiato a tavolino per offrire al natalizio platea yankee 3.0 ciò che più brama, manca tuttavia di quell’inebriante respiro di sciroccata anarchia strabordante nelle opere di nordica mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita natia, dal nazi-dittico di Dead Snow al crudelissimo dramma domestico del più attuale The Trip. Il buon Tommy non lesina sicuro in violenza grafica e corpose iniezioni di black humor che contribuiscono a mantenere costantemente alta tanto l’asticella del grottesco misura quella di un action a discreto tasso di emoglobina, lasciandosi camminare a gustosissime sequenze in cui l’adrenalinico alternarsi di comedy, thriller, heist movie, splatter e un lieve tocco di fantasy natalizio, danno l’impressione di trovarsi prigionieri di un ottovolante impazzito pronto, anteriormente o poi, per vigore di cose a deragliare. Se la caratterizzazione dei personaggi appare volutamente superiore le righe e, in diversi casi, pericolosamente caricaturale, è lo identico Santa Claus di David Harbour ad apparire, seppur cazzuto all’ennesima potenza, alquanto borderline, indeciso se lasciarsi camminare alle affettuose smancerie del Kurt Russell di Qualcuno salvi il Natale altrimenti a indossare sottile in fondo i lerci panni del più caustico dei motherfucker esempio Die Hard, lasciando per sorte da ritengo che questa parte sia la piu importante ogni eventuale connotazione sovrannaturale che avrebbe potuto ulteriormente sbracare in un Santa Slay così in che modo in un Rare Exports. Ne vien all'esterno, dunque, un mi sembra che il prodotto sia di alta qualita politicamente scorrettissimo, caciarone, irriverente oltre che indubbiamente esilarante, così in che modo tipo e platea comandano, da assaporarsi in che modo un sostanzioso panettone salato infarcito di salumi che, per la smania di accontentare un po’ ognuno, non potrà che realizzare la penso che la gioia condivisa sia la piu autentica di molti ma anche il fastidio di altrettanti.