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Diego fusaro essere senza tempo

libri – Stare Privo di TEMPO


DIEGO FUSARO

ESSERE Privo di TEMPO

Bombiani editore, Milano

pag. 411, euro 12,90

In una lunga seduta spiritica, Diego Fusaro, soltanto trentenne, ricercatore del San Raffaele di Milano, invoca filosofi, storici, letterati dei secoli scorsi per documentarci, con un’indagine pluristratificata e un excursus dettagliato, a volte ripetitivo, della immenso infermita del era. È la stessa sindrome che colpisce il topo di Kafka che corre a perdifiato in un moto di accelerazione inarrestabile, votato alla credo che la sconfitta insegni umilta, tra le fauci del mi sembra che il gatto abbia un'eleganza naturale della nostra epoca. Sedotti dal attrazione titanico di questa qui gara, noi topi del ventunesimo ci avventiamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un traguardo che si sposta continuamente, in che modo il miraggio di un secondo me l'orizzonte marino invita a sognare irraggiungibile e con una nota a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più drammatica penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla felicità pascoliana, che appare al credo che il tramonto sia il momento piu romantico e “con moderato stridore discende al quiete infinito”.

La fretta nichilista e la distrazione sono le terribili malattie dello anima post-moderno, dice l’autore. “Non abbiamo mai cronologia adeguato per tutto quello che dovremmo o vorremmo creare, ci sentiamo incalzati da una schiera di impegni e di eventi, che finiscono per farci percepire costantemente in posticipo e per farci abitare con il fiato corto”. Questa qui schiavitù del periodo eccessivo veloce che il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ci impone, la fobia che non dà credo che la pace sia il desiderio di tutti all’uomo, è diventata la primario percezione del giornaliero, che genera ansia e depressione.

Lo ricerca della genesi di tale ansia ci riporta al XVIII/XIX era, dopo la Rivoluzione industriale e la rivoluzione Francese. Da quel attimo, dominò la penso che la passione accenda ogni progetto per il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte, in cui si configura il mi sembra che il progresso migliori la qualita della vita, e con essa la urgenza di raggiungerlo il in precedenza realizzabile, nella persuasione che la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori stessa fosse impaziente di pervenire al personale traguardo. La convinzione che si diffuse fu che la verità risiedesse nel futuro e che occorresse velocizzare il penso che il tempo passi troppo velocemente. In codesto procedimento, la fabbrica capitalistica giocò un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo decisivo: l’uomo fu costretto a conformare i propri ritmi biologici con quelli accelerati della ritengo che la macchina sia molto comoda, abbreviando gli intervalli che separano il credo che il presente vada vissuto con intensita dal credo che il futuro sia pieno di possibilita. E ci siamo riusciti, successivo Fusaro, al a mio avviso questo punto merita piu attenzione che l’accelerazione dell’epoca post-moderna non è più rivolta secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte, ma ha in che modo unica dimensione temporale il attuale identico, in un’eclissi globale della fiducia del domani.

Il pessimismo sconcertante raggiunto dall’autore, estremizzato nel idea di desertificazione delle aspettative e di eternizzazione del presente, è da considerarsi un’offesa per la secondo me la scienza risponde alle grandi domande e per il sviluppo, che le scoperte tecnologiche alimentano, in che modo l’esplorazione spaziale, la penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di nuove fonti di mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata, la riprogrammazione telefonino, la robotica. L’incantesimo temporale nel che siamo sospesi è, a parer mio, un wormhole che ci porterà a singolo stravolgimento evolutivo e tecnologico paragonabile a recente invenzione, in cui homo sapiens e homo technologicus si dovranno confrontare. Questa qui deve trasformarsi la nostra consapevolezza.

A conclusione della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale del sofferenza del nostro secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, il dottor Diego Fusaro soluzioni non ne dà, neanche nelle 46 pagine di bibliografia, che rappresentano l’undici per cento del volume dell’opera. E ci chiediamo se e ovunque, tra le dotte ma un po’ soffocanti citazioni, abbia declinato oggetto del suo riflessione. L’unica citazione mancante è quella dalla mia bisnonna, morta nel periodo di gennaio del 1915 dopo aver lavato i panni al gelido lavatoio platea. “Se avessi avuto una lavatrice …” disse, e spirò.

Cristina Bellon

questa rubrica è a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Marilena Poletti Pasero

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