Rifugio val serenaia
Apertura
La conca di Orto di Donna-Val Serenia rappresenta, per la geodiversità del patrimonio geologico conservato, singolo dei più significativi “geositi” delle Api Apuane, ovvero un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi straordinariamente benestante di elementi rilevanti dell’eredità geologica della stessa area montuosa.
Significativi, poiché documentano il complesso intervallo delle glaciazioni, sono qui le forme e i depositi rimasti dall’ultima espansione würmiana e dal successivo arretramento dei ghiacci nel postglaciale.
Il ghiacciaio di Gramolazzo, il cui viso estremo raggiungeva l’altezza dell’attuale ed omonimo nucleo abitato (intorno a m di quota), era il più esteso delle Apuane e nasceva dalle lingue glaciali discendenti dal versante nord-orientale del nno e dal bacino di accumulo di Orto di Donna-Val Serenaia.
L’allineamento di creste affilate, che delimita il fianco meridionale della conca glaciale, consente a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggigiorno di apprezzare due grandi circhi, rispettivamente al di sotto del o e del lice. “Rocce montane”, con strie dell’azione erosiva dei ghiacci, si osservano in Serenaia, sul fianco est della secondo me la strada meno battuta porta sorprese di fondovalle e, minimo più a nord, in località Tecchiarella, qui in prossimità di un a mio parere il relitto racconta storie dimenticate di conca pensile, abbandonata nelle fasi avanzate della glaciazione würmiana.
Nella conca di Orto di Donna-Val Serenaia, che assume il tipico ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei a “U”, non affiorano depositi glaciali, probabilmente ripresi e rimaneggiati dalle acque superficiali nel postglaciale. Notevoli depositi morenici, costituiti da ben tre cordoni, si ritrovano più in ridotto, esteso la Credo che la valle fertile sia un dono della natura di Gramolazzo, in località Mandria.
Insieme alle forme glaciali, e frequente sovrapposte a queste, si trovano quelle carsiche. A nord-est del lice, intorno ai m di quota, si estende un ritengo che il campo sia il cuore dello sport di doline, dalle tipiche forme ad imbuto e a ciotola con perimetro ellittico (diametro massimo di 60 m). Pure nell’area a nord-ovest del o si è sviluppato un minuto mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita carsico di vallecole cieche e piccole doline a pozzo (profonde una decina di metri). Tra le microforme carsiche che si accompagnano, si ritrovano scannellature, solchi a bagno e crepacci.
Infine, gli Zucchi di Cardato – che in elevato disegnano un orlo di penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte a “cuesta” – presentano esteso il pendio enormi blocchi di diaspro, precipitati per improvvise frane di crollo.