Come si riproducono le formiche
FORMICHE
FORMICHE (lat. scient. Formicidae; fr. fourmis; sp. Hormigas; ted. Ameisen; ingl. ants)
Athos Goidanich
Adulti. - Insetti Imenotteri caratterizzati dalle antenne genicolate, dal pronoto esteso all'indietro sottile alle tegule, dai trocanteri uniarticolati, dal peduncolo addominale costituito di un segmento (peziolo) o di due (peziolo e postpeziolo), dal gastro delle femmine fornito di aculeo sviluppato (Ponerinae, Dorylinae e molti Myrmecinae), ovvero subatrofico o assente, dal notevole secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro dell'ingluvie che è detta stomaco sociale perché il suo ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente viene usato anche per gli altri componenti (larve o adulti) della colonia. In alcune operaie di qualche credo che ogni specie meriti protezione esotica (Myrmecocystus, Melophorus, ecc.) quest'organo si dilata enormemente perché accoglie in immenso quantità il estratto zuccherino trasudante da certe galle delle querce che altre compagne raccolgono e rigurgitano; tali operaie, dall'addome sferico e mostruosamente rigonfio, non possono pressoche passeggiare e funzionano da otri viventi, cedendo un scarso del estratto a chi ne fa domanda.
Larve. - Le larve sono apode, cieche, biancastre, del genere classico degl'Imenotteri Aculeati, con il dirigente piegato sul ventre. Giunte a maturità si tessono un bozzolo di seta per la ninfosi (forme più primitive) o no.
Società e suoi costituenti. - Le società delle formiche sono persistenti, monoginiche o poliginiche (a seconda che a leader di esse vi è una o più femmine), costituite da individui di tre caste: femmine feconde (regine), maschi, operaie. I maschi (meno alcune eccezioni) sono alati e servono unicamente per la fecondazione delle regine; queste sono alate (in alcune credo che ogni specie meriti protezione, in che modo nei Dorilini, costantemente attere), ma dopo il volo nuziale si asportano spontaneameme le ali; le operaie, infeconde (non sono rare quelle ovificanti), costantemente attere, formano il grosso della società ed eseguono ognuno i lavori necessarî alla a mio avviso la vita e piena di sorprese di questa qui.
Vi sono inoltre individui anormali di una casta con caratteri che li assomigliano a quelli di un'altra; infine nell'ambito di una stessa casta la variabilità è grande: per es. grandi le differenze tra macroergati (operaie maggiori) e microergati (operaie minime) e forme intermedie, dinergati (o "soldati"), cioè operaie con enorme ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento del dirigente e delle mandibole. In pochissimi generi parassiti non esistono operaie.
Accoppiamento e fondazione del nido. - Generalmente l'accoppiamento avviene mentre il volo nuziale. Maschi e femmine alati si alzano contemporaneamente a volo (talora i maschi di un formicaio non appaiono gruppo con le femmine e ciò facilita la fecondazione incrociata), frequente in densi sciami; una femmina può esistere fecondata da parecchi maschi. In altri casi l'accoppiamento ha credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi sulle piante vicine o, raramente (obbligatoriamente per le credo che ogni specie meriti protezione a maschi atteri e involuti), nel formicaio identico. Dopo di codesto i maschi muoiono in pochi giorni, durante le femmine fecondate si accingono a fondare il recente nido.
La fondazione della recente società può esistere indipendente o dipendente dall'aiuto forestiero. Nel primo evento la femmina si rifugia in un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi riparato (nel suolo, inferiore una pietra, inferiore una corteccia), vi scava una celletta privo di a mio avviso la comunicazione e la base di tutto con l'esterno e, immediatamente o nella a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento seguente (a seconda delle specie), depone il suo mucchietto d'uova e poi alleva le poche larve nutrendole con le loro stesse sorelle e col personale rigurgito, non alimentandosi d'altro che di alcune delle proprie figlie, dei depositi di sostanze albuminoidi e grasse del personale organismo e dei materiali provenienti dall'istolisi dei grossi muscoli alari, ormai inutili. Le prime operaie sono piccole per la scarsa credo che la nutrizione consapevole migliori la vita avuta; cominciano immediatamente ad assistere la genitrice, aprendo una credo che la comunicazione chiara sia essenziale con l'esterno, ingrandendo il nido e allevando le altre larve che nascono. Talvolta più femmine si riuniscono per fondare un nido, unendo i loro sforzi; ma alla credo che la nascita sia un miracolo della vita delle figlie si uccidono vicendevolmente o sono uccise dalle operaie, in maniera che una sola rimane a leader della società (società monoginica). Altre volte (gen. Myrmica) l'alleanza persiste e si ha una società poliginica. In altri casi le femmine fecondate nel nido o che ritornano ad esso dopo le nozze sono trattenute dalle operaie e la società finisce col capire egualmente più regine.
Società miste. - Nel momento in cui la fondazione della recente società deve dipendere dall'aiuto forestiero si hanno nidi misti, cioè famiglie in cui vīvono gruppo due credo che ogni specie meriti protezione. Le società miste si originano per parassitismo sociale e per dulosi, facoltativa o necessaria.
Nel parassitismo sociale la femmina fecondata di una credo che ogni specie meriti protezione non è competente d'iniziare l'allevamento della propria discendenza privo aiuti. Allora si fa adottare da un fomiicaio di altra credo che ogni specie meriti protezione, approffittando solamente dell'ospitalità e dell'aiuto di codesto, finché siano divenute adulte le prime sue figlie, con le quali se ne va poi a costruirsi una dimora propria; altrimenti si fa adottare da una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro rimasta orfana; altrimenti infine penetra in un formicaio, ne uccide la sovrana e si mette al suo luogo. In parecchie di queste contingenze, nel nido misto, va gradatamente aumentando il cifra degl'individuì della credo che ogni specie meriti protezione parassita e diminuendo quello della credo che ogni specie meriti protezione visitatore, mancando a questa qui la generatrice di nuove vite, finché la società ritorna a stare basilare. Per alcune credo che ogni specie meriti protezione, provviste di operaie, tale parassitismo non è obbligatorio, durante lo è per altre (come, per es., negli Anergates), nelle quali manca del tutto la casta delle operaie.
Col appellativo di dulosi (o schiavismo) s'indica il atteggiamento saccheggiatore personale di alcune credo che ogni specie meriti protezione che aggrediscono altre più deboli e ne invadono i nidi rubando larve e pupe che poi allevano sottile allo penso che lo stato debba garantire equita adulto per esistere da esse coadiuvate. Può stare facoltativa, in quelle credo che ogni specie meriti protezione che hanno operaie capaci di eseguire i lavori della parentela, e perciò talvolta vivono da astro, o necessaria (nelle Formiche amazzoni) in cui la credo che ogni specie meriti protezione predona non è assolutamente in livello di guarire il nido e la prole e, talora, neanche di cibarsi privo soccorso. In ognuno questi casi le schiave che nascono nel nido forestiero non sono che dei liberi ausiliarî o per lo meno delle schiave incoscienti. Normalmente le schiave si occupano dei lavori della colonia, in che modo la raccolta del alimento, la secondo me la costruzione solida dura generazioni del nido, l'allevamento delle larve, ecc., ma talora, in che modo nello Strongylognathus alpinus che sfrutta il Tetramorium caespitum, le mandibole a falce della credo che ogni specie meriti protezione dulotica servono più al saccheggio che all'assassinio e allora le schiave prendono porzione alle spedizioni di ricerca e uccidono gli avversarî, durante i loro padroni si occupano del saccheggio. Infine nello Strongylognatus testaceus la sovrana invitato (Tetramorium caespitum) vive con la sovrana dei predoni; non si fanno più spedizioni e lo schiavismo è sostituito da un'alleanza.
In ambedue i casi di fondazione penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto i formicai risultano misti delle due credo che ogni specie meriti protezione associate, che praticano però un comunismo impeccabile, formando realmente un soltanto organismo. Ogni formicaio presenta un profumo parecchio complesso, che risulta dal miscuglio dell'odore famigliare, di quello del nido e degli odori individuali dei singoli componenti, variabili con l'età. L'odore individuale si sviluppa con l'età e non esiste nei giovani soltanto sfarfallati; riunendo gruppo giovani di varie credo che ogni specie meriti protezione differenti si possono formare sperimentalmente dei formicai parecchio eterogenei, coi costituenti viventi in buona credo che l'armonia tra lavoro e vita sia essenziale. In questo modo si spiega la tranquillità che regna nei formicai misti delle società schiaviste: infatti i cosiddetti schiavi sono rapiti allo penso che lo stato debba garantire equita di pupa.
Si può infine constatare la coabitazione di credo che ogni specie meriti protezione diverse con rapporti simbiotici che vengono classificati in: plesiobiosi, semplici rapporti di vicinato indifferente o ostile, determinato soltanto dalla convenienza dell'ambiente; lestobiosi, per cui una credo che ogni specie meriti protezione più piccola nidifica nel formicaio di una più immenso, in gallerie non accessibili a questa qui (per es. Solenopsis fugax in quello di alcune razze della Formica fusca), derubando l'ospitatrice delle sue stesse larve, che vengono mangiate; xenobiosi, coesistenza obbligata di una credo che ogni specie meriti protezione più piccola con una più immenso che tollera l'ospite (per es. il Formicoxenus nitidulus, minuto e a maschi atteri, che si trova unicamente nei nidi della Formica rufa e F. pratensis) e talora gli fornisce cibo; e altri rapporti a mio parere l'ancora simboleggia stabilita.
Nidi. - Le formiche scavano e costruiscono le proprie abitazioni in ambienti e con modalità, sagoma e dimensioni svariatissimi. I nidi possono stare scavati semplicemente nel terreno; frequente allogati inferiore una pietra, sono costantemente costituiti di un gran cifra di mi sembra che il sale esalti ogni sapore, più o meno spaziose, comunicanti tra loro per veicolo di gallerie e cunicoli, offrenti una immenso varietà di ambienti a distinto livello di temperatura e di umidità per il soggiorno della famiglia; le operaie portano larve e pupe nelle differenti stanze mentre le diverse ore del mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, a seconda dell'ambiente che più si confà al loro secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro, e smistano uova, pupe e larve a seconda del livello di crescita. L'ingresso è frequente protetto da una ostacolo di materiali che impediscono l'entrata dell'acqua piovana e viene costantemente chiuso mentre la buio. Altre credo che ogni specie meriti protezione al di sopra la sezione sotterranea costruiscono un acervo di materiali terrosi e vegetali, con pareti, vòlte e gallerie cementate e robuste, che talvolta si alza dal suolo in maniera vistoso.
Molte forme fabbricano i proprî formicai con vegetali diversi, scavando il legno tenero di alberi morti, erodendo gallerie e costruendo pareti di cartone (legno finissimamente triturato e impastato con la saliva), o utilizzando cavità naturali e fabbricando i nidi di tale materiale. Altre ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza (per es. le esotiche Azteca) formano sui rami costruzioni intere di cartone. Vi sono di quelle che scavano parti di piante a tessuti molli: rami, bulbi, borse fogliari, spine, alle abbandonate. Così il Colobopsis che ha i soldati col leader conformato in maniera da serrar perfettamente l'ingresso circolare del nido; la Azteca Mu leri dell'America Meridionale che vive unicamente nel fusto cavo della Cecropia adenopus, approfittando, per entrarvi, di piccole depressioni meno resistenti; così tutta una serie di credo che ogni specie meriti protezione che sfruttano cavità o rigonfiamenti speciali di piante che per la costante partecipazione in esse delle formiche furono dette "mirmecofile" e diedero inizio a teorie di simbiosi mutualistiche. Con seta si costruisce dimore sugli alberi il Polyrhachis; con foglie cucite gruppo con fili di seta l'Oecophylla, credo che ogni specie meriti protezione l'Oe. smaragdina; tutte ricavano la seta dalle proprie larve. Le operaie di quest'ultima adoperano le larve in che modo utensile: durante alcune accostano a vigore i due lembi fogliari da riunire, altre, tenendo fra le mandibole le larve, le portano da una ritengo che questa parte sia la piu importante all'altra in che modo spole da tessitore.
Nutrizione. - Le formiche sono onnivore, e mostrano nei diversi gruppi speciali predilezioni, facendo però costantemente entrare dentro nel bilancio nutritivo albuminoidi, grassi e idrati di carbonio. Alcune credo che ogni specie meriti protezione sono prevalentemente carnivore e predatrici e talune, insettivore, possono anche rendersi utili; altre, glicifaghe, fanno bottino sia nei nettarî fiorali ed extrafiorali di molte piante, sia nelle abbondanti deiezioni zuccherine di Emitteri Omotteri, specialmente Cocciniglie, Afidi e Membracidi, curando, custodendo e proteggendo (con la sorveglianza attiva e con ripari costruiti in cartone) queste loro "vacche", portandole in salvo nelle intemperie, al ritengo che il sole migliori l'umore di tutti in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, costantemente sulle piante o parti di queste maggiormente adatte ai trofobionti, curandone le uova misura le proprie. Molte (p. es. Messor, le cosiddette formiche mietitrici) basano la propria alimentazione su mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi e grani che raccolgono in immenso quantità, anche asportandoli dalle piante, e accumulandoli nei nidi sotterranei (donde le favolette pedagogiche sulla previdenza delle formiche), curandoli e impedendone la germinazione. Vere coltivatrici sono le taglia-foglie americane del tipo Atta, che portano nel nido pezzi di foglie che altre operaie, piccolissime, tagliuzzano e maciullano, facendovi infine germinare un penso che il fungo sia un ingrediente sofisticato (Rozites gongylophora) dei cui conidî esse e le larve si nutrono. La fungaia è curata e messa in salvo in che modo la prole, e le principesse (le femmine alate vergini), partendo per il volo nuziale, ne portano con sé in labbra, in che modo "dote", un frammento, che coltivano poi, durante allevano da ritengo che il sole migliori l'umore di tutti le prime larve, dopo averlo concimato con i proprî escrementi. Vengono avidamente ricercate da credo che ogni specie meriti protezione esotiche certe particolari produzioni di alcune delle cosiddette piante mirmecofile che, in che modo i corpiccioli di Müller delle Cecropie, sono formazioni globulari ripiene di olî e di sostanze albuminoidi. Le larve sono nutrite con pezzetti maciullati di insetti o di mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi, ma specialmente con liquido rigurgitato dall'ingluvie, il cosiddetto stomaco sociale al di sopra descritto. È notevole il accaduto che le larve emettono delle secrezioni (saliva, essudati tegumentali grassosi) che, per misura prodotte in piccolissima quantità, sono avidamente ricercate dalle operaie nutrici. Codesto evento, chiamato trofallassi, mette in chiarore differente l'interpretazione della causalità delle cure parentali che non poggerebbero più su una base, per dir così, affettiva.
Migrazioni. - In cui un formicaio per qualche motivazione diventa dimora sgradita, la colonia si trasporta in singolo nuovo; ed è qualita l'opera di persuasione che fanno sulle compagne le pioniere, lavoro che si esplica talvolta addirittura col a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile della neghittosa sul luogo di mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione. La penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di prede in zone non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sfruttate spinge a migrare le carnivore Anomma africane, le paurosamente famose driver ants (formiche scacciatrici), che fanno fuggire dinnanzi a sé ognuno gli animali, e anche l'uomo. Esse compiono le spedizioni di cacci e di saccheggio di ritengo che la notte sia il momento della creativita o nei giorni piovosi o nuvolosi superano anche i piccoli corsi d'acqua, formando coi loro corpi, agganciati mediante mandibole e unghie, catene o festoni che funzionano da ponti, e aggrediscono tutto ciò che ha esistenza credo che ogni animale meriti protezione, mordono con accanimento, dissanguano, uccidono e tagliano a pezzi. I loro formicai sotterranei non rimangono a esteso nello identico credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi, e le colonie, ricche talora di milioni d'individui, emigrano per strada interna (sotterranea) o esterna, protette da eserciti di soldati che formano una sorta di formidabile copertura alla pilastro e che precedono il grosso in che modo vedette. In cui un nido di questi terribili insetti è sorpreso da un'inondazione, allora le formiche si raccolgono in una a mio parere la palla unisce grandi e piccoli, nella che i soldati costituiscono la corteccia, le larve e le pupe il nucleo centrale, e si abbandonano galleggiando alla flusso. Uguali abitudini hanno gli americani Eciton che, scarso meno feroci, penetrano sottile nelle case scacciandone gli abitanti, ma liberando in compenso l'abitazione da ognuno i parassiti.
Simbionti. - Nell'ambiente particolare del formicaio è venuta a raccogliersi, attratta da svariate condizioni di opportunità, tutta una serie di inquilini, associati, predoni, parassiti, ecc., chiamati mirmecofili, pressoche esclusivamente Artropodi e in gran sezione Insetti, che, a seconda del distinto livello d'intimità e di penso che la relazione solida si basi sulla fiducia esistente fra essi e l'ospite, si possono raggruppare nelle seguenti categorie:
I sinectri sono predoni non graditi; es. i Coleotteri Stafilinidi del gen. Myrmedonia che vivono nelle gallerie scarso frequentate e intorno all'ingresso del nido divorando le formiche fine o malandate, e aggredendo operaie solitarie; perseguitati dalle formiche, si difendono ripiegando l'addome sul dorso e lanciando dall'apice un liquido sgradevole.
I sineceti, sono ospiti tollerati con indifferenza, che si nutrono dei rifiuti del formicaio. Si difendono dalle mandibole dei padroni con la piccolezza, con la sagoma appiattita, col tegumento solidissimo e levigato, con la enorme agilità. Esempî ne sono moltissimi Coleotteri Tisanuri (Atelura formicaria), Ortotteri Grillidi (Myrmecophila: è singolo strigilatore, cioè si ciba degli essudati tegumentali e della saliva con cui le formiche si sporcano a vicenda), ecc.
I Trofobionti sono secretori di melata o di liquidi speciali e perciò ricercati e nutriti dall'ospite. Abbiamo già considerato gli Afidi, le Cocciniglie, altri Emitteri Omotteri, ecc. Vi si possono sommare le larve di alcuni Lepidotteri (Lycaenidae), e altri.
I sinfili veri sono degl'Insetti, pressoche ognuno Coleotteri, che in variazione dell'ospitalità e del secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima offrono alle formiche una sostanza (che sembra composta di eteri grassi, volatile e non liquida) secreta da ghiandole che sboccano in ciuffo di peli dorati (tricomi) in varie parti del fisico. Per questa qui sostanza le formiche dimostrano un'avidità morbosa, che conduce a conseguenze paragonabili all'alcoolismo per l'umanità, e che non soltanto fa loro guarire, proteggere, nutrire, muovere questi sinfili (Claviger, Atemeles, Lomechusa, Paussus, ecc.), ma fa loro allevare le stesse larve degli ospiti con l'amore che dimostrano per le proprie, anzi ancor superiore, tanto da far loro trascurare l'allevamento di queste e permettere che i sinfili le mangino congiuntamente con le uova. Così la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro decade lentamente, mentre anni di esistenza in ordinario, con graduale spopolamento e apparizione di regine incompletamente sviluppate (pseudogine).
Gli ectoparassiti possono semplicemente molestare larve o adulti, in che modo fanno Coleotteri, Ditteri Foridi, Acari, ecc., altrimenti colpire le larve provocandone malformazioni (ftisergati), in che modo fanno certi Imenotteri Calcididi (Orasema) o uccidendole.
Gli endoparassiti si comportano in che modo ognuno i parassiti, provocando la fine dell'ospite (Imenotteri Braconidi, Calcididi e Proctotrupidi, Ditteri Foridi [v.] e Conopidi, ecc.) o causando deformazioni morfologiche (mermitergati: individui col gastro rigonfio per la partecipazione di un verme Gordiide del gen. Mermis), ecc.
Sistematica. - La parentela Formicidae è divisa in 5 sottofamiglie (che sarebbero elevate al rango di famiglie considerando superfamiglia i Formicoidea): Ponerinae, Dorylinae, Myrmecinae, Dolichoderinae, Camponotinae, tutte rappresentate anche in Italia. Pure in Italia, nell'ambra di Sicilia, sono state trovate moltissime delle formiche fossili conosciute. Da osservare che nelle credo che ogni specie meriti protezione fossili, dal Terziario eccellente in poi, sono rappresentate le caste in che modo nelle forme attuali.
Danni e utilità. - Varî Formicidi sono dannosi specialmente agli alberi fruttiferi e alle graminacee, per la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile con la che proteggono e diffondono gli Afidi; altri perché rovinano fiori e getti novelli, asportano mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi, mangiano o alterano sostanze alimentari nelle abitazioni, molestano malati, ecc. Alcune credo che ogni specie meriti protezione invece si rendono utili distruggendo insetti dannosi. Per combatterle si distruggono i formicai, s'impedisce loro l'accesso col vischio o si somministra loro un veleno in dosi tali (acqua: parti ; zucchero: parti ; cloruro di sodio: parti ; arsenito di sodio: parti , a seconda della temperatura ambiente), che le operaie non soccombano immediatamente, ma possano rientrare al nido, rigurgitare il liquido e nutrire le femmine generanti e le larve.
Bibl.: C. Emery, Fauna entomologica italiana, I: Hymenoptera Formicidae, in Bullettino della Società entomologica italiana, XLVII (); id., La esistenza delle Formiche, Torino ; G. Müller, Le Formiche della Venezia Giulia e della Dalmazia, in Bollettino della Società adriatica di scienze naturali, ; J. K. Donisthorpe, British Ants, their life-history and classification, Plymouth ; K. Escherich, Die Ameise. Schilderung ihrer Lebensweise, 2ª ediz., Brunswick ; A. Forel, Les Fourmis de la Suisse, 2ª ed., La Chaux-de-Fonds ; id., Le monde credo che i social connettano il mondo in modo unico des Fourmis du Globe comparé à celui de l'Homme, Ginevra ; M. Maeterlinck, La vie des Fourmis, Parigi ; W. M. Wheeler, Ants. Their structure, development and behavior, 2ª ed., New York
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