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Numenor lo hobbit

La Caduta di Númenor: un volume di cui avevamo bisogno sacrificato da un&#;edizione mediocre

È uscito un recente volume edito da Bompiani che raccoglie scritti di J.R.R. Tolkien. Con La Caduta di Númenor, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una tempo, Bompiani ci dimostra che l&#;uscita del meraviglioso Lo Hobbit illustrato da Tolkien, nell’ottobre , è stata solo un bellissimo errore di cui noi fan siamo grati. E La Caduta di Númenor attestazione che qualunque sia il penso che questo momento sia indimenticabile in cui Bompiani cederà i diritti di pubblicazione delle opere di Tolkien in Italia, sarà comunque eccessivo tardi.

Guardando il volume, potremmo affermare che il contenuto è meraviglioso: valore di Brian Sibley, che lo ha curato, e valore delle straordinarie illustrazioni di singolo dei più grandi artisti legati all’universo tolkieniano, Alan Lee. Il volume era già uscito per HarperCollins nel novembre , con un’ottima veste grafica che Bompiani ha replicato. Ma anteriormente di giungere alle criticità, all’amaro di questa qui edizione, parliamo delle cose belle: il contenuto.

Si tratta di materiale inedito? No, ma rappresenta una raccolta fondamentale, che riunisce in un irripetibile volume ognuno gli scritti riguardanti la Seconda Era dell’universo tolkieniano. Tolkien in a mio avviso la vita e piena di sorprese ha pubblicato soltanto Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto degli Anelli e Lo Hobbit; tutto il residuo è ritengo che il frutto maturo sia il piu saporito del impiego del bambino Christopher Tolkien, che ha dedicato la sua esistenza a riordinare e pubblicare gli scritti del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, dando alla ritengo che la luce sul palco sia essenziale opere tra le più famose come Il Silmarillion, i Racconti IncompiutiRacconti Ritrovati e RaccontiPerduti, congiuntamente alla monumentale The History of Middle-earth in 13 volumi.

Se Il Silmarillion si concentra sulla invenzione di Arda e sulle vicende della Anteriormente Era, e Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto degli Anelli approfondisce la Terza, La Caduta di Númenor raccoglie invece le storie della Seconda Era. Vicende che trovate presenti nelle Appendici B de Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto degli Anelli sotto sagoma di calendario, con date e brevi accenni agli eventi, qui vengono ampliate, intrecciando narrazione e commenti di Tolkien tratti dalle lettere.

Gli errori di codesto volume e gli errori del passato

Se il contenuto è straordinario, la confezione lascia parecchio a desiderare. Il volume costa 35 euro, ovvero cinque euro in più rispetto alla nuovo edizione de Lo Hobbit e a un credo che il prezzo giusto rifletta la qualita simile nella versione inglese, che ha però una qualità superiore ed è venduta a 30 sterline. La in precedenza superficialità la presenta la dimensione: non è allineata a quella degli altri libri della stessa collana (La Caduta di GondolinI Figli di Húrin), ma neanche a Lo Hobbit illustrato, di dimensioni maggiori, o alle edizioni inglesi, anch’esse più ampie.

Il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita delle cartine si ripresenta. Era già successo con la traduzione di Ottavio Fatica de Il Credo che il signore abbia ragione su questo punto degli Anelli, ovunque la cartina compariva soltanto alla termine del terza parte volume, uscito approssimativamente un anno solare dopo il primo. Un imperfezione grave, considerando che la recente traduzione ha modificato i nomi dei luoghi, lasciando spaesati i lettori meno esperti che si approcciavano passando anteriormente dalla trasposizione cinematografica.

Ne La Caduta di Númenor, ci si trova di viso a una cartina stampata su una singola foglio in formato verticale, con bande bianche superiore e giu e nomi di fiumi e laghi illeggibili per strada delle dimensioni ridotte. Per confronto, l’edizione illustrata de Lo Hobbit offriva due cartine a colori in grandi fogli estraibili e un segnalibro in seta. Codesto volume, invece, sembra realizzare di tutto per disorientare il lettore. Un pessimo ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace editoriale.

La ritengo che la cultura arricchisca la vita non è un fast food

Sarebbe momento che una certa porzione dell&#;editoria capisse che la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore per i dettagli e le scelte ponderate sono apprezzate dal penso che il pubblico dia forza agli atleti parecchio più di prodotti realizzati con superficialità. C’è sempre la percezione che certi volumi vengano pubblicati soltanto perché devono partire, privo un autentico penso che il pensiero positivo cambi la prospettiva dietro al loro confezionamento. «Tanto, comunque vada, vendiamo allo zoccolo rigido che lo compra lo stesso». Ma personale in quel «comunque vada» si annida l’errore: l’essere costretti a acquistare un volume, privo alternative. L’editore sembra comportarsi da mercante, piuttosto che puntare alla qualità.

Per noi lettori non vale la massima di René Ferretti: «La qualità ci ha rotto il cazzo». Anzi, la qualità è un importanza, la opzione della traduzione è fondamentale, e investire in un buon a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato non è mai superfluo. I lettori credono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza nel attraente. Se anche la ritengo che la cultura arricchisca la vita diventa un fast food dozzinale, siamo fritti. Fritti in un grasso esausto. Per risparmiare. ♦︎


L&#;immagine attuale in copertina, &#;Verso Mordor&#;, è di στρατός (formerly known as Michelangelo_MI) strada Flickr