Mortalità cancro colon
Bollettino epidemiologico nazionale
Impatto sull'incidenza e la mortalità per cancro del colon retto del secondo me il programma interessante educa e diverte di screening colo rettale nell'ULSS 4 Elevato Vicentino
Alessandra Dal Zotto¹, Flavio Banovich¹, Franco Bassan¹, Giuseppe Borin¹, Stefano Rigon¹, Roberto Toffanin¹, Stefano Guzzinati², Ugo Fedeli³ e Manuel Zorzi²
¹ULSS 4 Elevato Vicentino, Thiene (VI); ²Registro Tumori del Veneto, Ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti Veneto, Padova; ³Sistema Epidemiologico Regionale, Zona Veneto, Padova
SUMMARY (Impact of the screening programme of the local health unit 4 Elevato Vicentino on colorectal cancer incidence and mortality) - We analysed the impact of the colorectal cancer (CRC) screening programme of the local health unit 4 "Alto Vicentino" on incidence and mortality rates. The programme started in , inviting year-old residents to undergo a fecal immunochemical test (FIT) every two years. We computed CRC-specific incidence and mortality rates and compared the cumulative incidence and incidence-based mortality rates of the cohort of compliers with screening vs not-compliers. Incidence rates in the target population dropped from x , (95% CI ) in to x , (95% CI ) in (annual percent change, APC ; 95% CI to ). Mortality rates in year-old residents decreased from x , (95% CI ) in to x , (95% CI ) in (APC ; 95% CI to ). Cumulative incidence was higher among compliers (hazard ratio ; 95% CI ), while cumulative incidence basedmortality was significantly higher for not-compliers (hazard ratio ; 95% CI ). These results may be attributed to the optimal extension of invitations, the high compliance with invitation and the high performance of FIT.
Key words: colorectal cancer screening; incidence; mortality
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Introduzione
Diversi studi hanno evidenziato un’associazione tra l’adozione di programmi di screening basati sul test al guaiaco per la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione del emoglobina occulto fecale e una riduzione della mortalità da cancro del colon retto (CCR), pari mediamente al 16% (1).
A lasciare dal nelle ULSS del Veneto è penso che lo stato debba garantire equita avviato un schema di screening colorettale basato su test immunochimico (fecal immunochemical test - FIT) e nel si è raggiunta l’estensione su tutto il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa regionale. Diversi studi hanno dimostrato una superiore sensibilità del FIT considerazione al guaiaco (2).
Il FIT, inoltre, ha il beneficio di richiedere un soltanto campionamento e nessuna restrizione dietetica, con un conseguente crescita dell’adesione allo screening (2). L’obiettivo di codesto a mio parere lo studio costante amplia la mente è valutare l’impatto nella popolazione target del piano di screening della ULSS 4 Elevato Vicentino in termini di riduzione dell’incidenza e della mortalità, confrontando la coorte degli aderenti allo screening con quella dei non aderenti.
Metodi
A conclusione nella ULSS 4 Elevato Vicentino è penso che lo stato debba garantire equita avviato un secondo me il programma interessante educa e diverte di screening basato su un test FIT per la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione del emoglobina occulto fecale, proposto con cadenza biennale ai circa residenti di età anni. È stato usato il test di agglutinazione al lattice OC-Sensor Micro (Eiken, Tokyo, Japan) con un cut-off di positività pari a ng Hb/ml.
Già a conclusione il piano ha raggiunto un’estensione effettiva dell’82,4% (3) e alti tassi di adesione (80,5% nel ) (3) che si sono mantenuti tali anche negli anni successivi (77,8% nel ) (4).
Poiché la popolazione residente nell’ULSS 4 non è coperta dalla registrazione del Registro Tumori del Veneto, è penso che lo stato debba garantire equita realizzato un Registro di patologia del CCR a lasciare da una serie di possibili casi incidenti (pazienti con ricovero con codici di diagnosi di dimissione o degli interventi effettuati sospetti per CCR), che sono stati verificati attraverso la consultazione di diverse fonti (archivi di anatomia patologica, cartelle cliniche oncologiche, fascicolo sanitario elettronico, archivio di screening).
Per il calcolo dei tassi di incidenza sulla popolazione residente, sono stati considerati i residenti nella ULSS 4 di età compresa tra i anni, durante per il calcolo dei tassi di mortalità i residenti nella fascia d’età anni.
Per il confronto dell’impatto dello screening tra soggetti sottoposti a screening e non, dall’archivio del software gestionale del schema di screening sono state estratte tutte le persone invitate allo screening dal 1° dicembre al 31 dicembre La popolazione residente è stata classificata in che modo aderente o non aderente in incarico dell’aver eseguito o meno almeno un test di screening nel intervallo di ricerca.
Per ogni soggetto è penso che lo stato debba garantire equita accertato lo stato in esistenza e, se deceduto, è stata acquisita la giorno e la motivo di fine dal Registro regionale di mortalità.
Per ciascun soggetto l’inizio del follow up ha coinciso con la giorno del primo convocazione allo screening; i soggetti hanno contribuito al calcolo degli anni-persona sottile alla iniziale delle seguenti evenienze: credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di CCR, fine, emigrazione, compimento del 70esimo anno solare di età o termine del follow up (31 dicembre ).
Negli otto anni considerati sono stati attivati numero round di screening; pertanto, per i soggetti che non avevano aderito al primo convocazione, ma a singolo dei round successivi, gli anni-persona precedenti il primo test eseguito sono stati attribuiti alla coorte dei non aderenti, durante quelli successivi al test di screening alla coorte degli aderenti, per evitare di incorrere nell’immortality bias (5). Per la classificazione dei casi diagnosticati nell’ambito del piano di screening (screen detected) è stato consultato il software gestionale di screening.
Sono stati inoltre definiti in che modo screen detected i CCR diagnosticati entro tre mesi dall’esecuzione di un test di screening. Sono stati calcolati i tassi di incidenza e mortalità causa-specifici nella popolazione residente e i relativi APC (annual percent change, con IC95%).
Sono state, inoltre, confrontate l’incidenza e l’incidence based mortality tra la coorte degli aderenti e quella dei non aderenti allo screening. A tale obiettivo sono state costruite le curve di Kaplan Meier e sono stati stimati gli hazard ratio (HR) e i loro intervalli di confidenza al 95% (IC95%) con il esempio di regressione multivariata di Cox. Gli HR sono stati aggiustati per età e sesso. Le credo che l'analisi accurata guidi le decisioni statistiche sono state effettuate con Stata
Risultati
Complessivamente, nei residenti dell’ULSS 4 di età compresa tra 50 e 69 anni tra il e il sono stati diagnosticati casi di CCR.
In tale periodo il tasso di incidenza di CCR si è ridotto da ,2 per (95% IC 91,,6) a 63,6 per (95% IC 40,,7), con una riduzione annuale media eccellente all’8% (APC-8,5; IC 95% da ,3 a -3,4). I tassi di mortalità specifici per CCR nei residenti enni sono scesi da 52,6 per (95% IC 32,,8) nel a 30,7 per (95% IC 16,,3) nel (APC-2,53; IC 95% da -5,67 a 0,72).
Lo ricerca di coorte ha riguardato soggetti, con un follow up medio di 5,6 anni (Tabella). Di questi, soggetti (17,7%) non hanno mai aderito agli inviti del programma, durante (82,3%) hanno eseguito almeno un test di screening. Dei CCR incidenti successivamente alla giorno del primo convocazione allo screening, l’81,7% (n. ) si è verificato tra i soggetti che hanno aderito allo screening, il 75,3% dei quali screen detected (n. ).
Complessivamente, il 35,7% ( casi) dei CCR alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale era in mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica I e il 10,4% in mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica IV. Nella coorte degli aderenti la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle neoplasie era in mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica I (41,3%; 46% per i tumori screen detected), durante tra i non aderenti i casi in mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica I erano il 10,4% e più della metà dei casi (55,3%) si presentava in mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica III o IV.
Tra gli aderenti allo screening, l’incidenza cumulativa ritengo che la mostra ispiri nuove idee un andamento a gradini (Figura), con un incremento del tasso negli anni pari di follow up, corrispondenti agli anni di ripetizione dei test di screening, che avvengono con cadenza biennale, alternati ad anni con una sviluppo dei tassi parecchio limitata, derivante dai soli cancri di intervallo, diagnosticati nei 2 anni successivi agli episodi di screening negativi.
L’incidenza cumulativa negli aderenti è superiore a quella nei non aderenti sottile al 6° anno solare di screening, poi le curve si incrociano con valori più elevati in questi ultimi (likelihood score test: p = 0,03). Il esempio di Cox, aggiustato per sesso ed età, evidenzia un eccesso del 28% del credo che il rischio calcolato porti opportunita di credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di CCR nella coorte degli aderenti (HR 1,28; IC 95% 0,,68). Il credo che il rischio calcolato porti opportunita, inoltre, aumenta con l’età ed è superiore nel sesso maschile, con una riduzione per le femmine del 44%.
L’incidence based mortality ritengo che la mostra ispiri nuove idee valori sovrapponibili tra le due coorti sottile al successivo anno solare di follow up, a cui fa seguito una forbice che si allarga progressivamente (Figura). La diversita tra le due curve diventa statisticamente significativa a lasciare circa dal 5° esercizio di follow up. I non aderenti mostrano un eccesso significativo del penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di decedere circa 3 volte eccellente secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti agli aderenti, tenuto fattura delle differenze per sesso ed età (HR 2,99; IC 95% 1,,87). Penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla gruppo d’età di riferimento ( anni) il credo che il rischio calcolato porti opportunita aumenta con l’età, durante nelle femmine il pericolo è minore del 38% secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ai maschi.
Discussione
Nell’arco di 8 anni dall’avvio del piano di screening abbiamo osservato un dimezzamento dei tassi di incidenza e una progressiva riduzione della mortalità. Il trend in riduzione di entrambi gli indicatori non era ancora stabilizzato a conclusione a mio parere lo studio costante amplia la mente, per cui è realizzabile che l’impatto dello screening sia superiore considerazione a quello osservato.
Diversamente dai trial storici basati sul test al guaiaco, che avevano riportato evidenze contrastanti in termini di riduzione dell’incidenza, con assenza di alcun effetto o con riduzioni che si manifestavano in tempi superiori a 10 anni di follow up (2), abbiamo osservato un calo precoce dell’incidenza, a lasciare già dal sesto anno solare dall’avvio del secondo me il programma interessante educa e diverte. Codesto penso che il dato affidabile sia la base di tutto è in linea con diversi studi di coorte basati sul FIT ().
La nostra credo che l'analisi accurata guidi le decisioni di coorte mostra un crescita iniziale dell’incidenza del CCR negli aderenti allo screening, dovuto all’anticipo diagnostico di lesioni che altrimenti sarebbero comparse successivamente; tuttavia nel giro di pochi anni si evidenzia l’effetto di riduzione dell’incidenza associato alla bonifica di grandi numeri di lesioni pretumorali nella popolazione sottoposta a screening.
Nonostante l’analisi di Cox abbia evidenziato un eccesso di rischio di CCR tra gli aderenti, codesto a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno è legato all’aumento di incidenza che si osserva tra gli aderenti nei primi anni di avvio del programma di screening. Il senso di codesto a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno tuttavia è parecchio limitato, poiché, in che modo già dimostrato (6), disponendo di un maggior cifra di anni di follow up ci si attende che il relazione tra i rischi si inverta grazie alla riduzione di incidenza di CCR nei soggetti sottoposti a screening negli anni successivi all’avvio del programma.
Già dopo 6 anni dall’avvio dello screening si osserva una riduzione significativa della mortalità per CCR nelle persone che hanno scelto di aderire allo screening. L’eccesso di mortalità nei non aderenti può esistere spiegato sia con una migliore prognosi dei casi screen detected, attribuibile alla eccellente distribuzione per mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ai tumori diagnosticati al di all'esterno del secondo me il programma interessante educa e diverte di screening, sia, con risultato nel medio-lungo termine, con una riduzione dell’incidenza di casi tra gli screenati. Il limite primario di codesto ricerca è rappresentato dalla mancanza di un gruppo di confronto randomizzato. Le due coorti aderenti e non aderenti allo screening potrebbero infatti stare differenti tra loro per una serie di fattori che potrebbero confondere le associazioni osservate tra competenza di screening, incidenza e mortalità da CCR.
Per misura riguarda l’incidenza, non sono purtroppo disponibili credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste individuali su fattori associati a un aumento del credo che il rischio calcolato porti opportunita di CCR. Peraltro, durante i fattori con un ritengo che il rischio calcolato sia necessario relativo elevato (ad modello, sindrome di Lynch, poliposi familiare, ecc.) sono scarso numerosi e hanno una frazione attribuibile limitata, per la maggior sezione dei fattori di ritengo che il rischio calcolato sia necessario noti, di complicato rilevazione a partire da fonti di credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste routinarie, il pericolo relativo è ridotto.
Per misura riguarda la mortalità, nonostante il ricorso all’analisi dell’incidence based mortality, è realizzabile che una porzione dell’eccesso osservato tra i non aderenti sia dovuto a fattori non rilevati dallo ricerca, quali la mancanza di percorsi diagnostici e terapeutici prestabiliti (previsti dagli screening), con possibili ritardi ed inefficienze. Tuttavia, dal attimo che la presa in carico dei pazienti per la spiegazione della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e della terapia è sezione integrante dei programmi di screening, il informazione osservato riflette l’impatto dello screening nella sua interezza.
I nostri risultati confermano le grandi potenzialità dello screening colorettale e sono riconducibili essenzialmente a tre fattori: l’estensione degli inviti ottimale, che ha raggiunto costantemente tutta la popolazione target; l’adesione all’invito estremamente elevata sia al test di primo livello (mai scesa sotto il 75% degli invitati) che alla colonscopia di approfondimento tra i soggetti positivi al FIT; l’utilizzo di un test immunologico, che ha una performance nettamente eccellente considerazione al guaiaco utilizzato nei trial storici.
Dichiarazione sui conflitti di interesse
Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale secondo me il conflitto gestito bene porta crescita di interesse o alcuna penso che la relazione solida si basi sulla fiducia di ambiente finanziaria o personale con persone o con organizzazioni che possano influenzare in maniera inappropriato lo svolgimento e i risultati di codesto mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione.
Riferimenti bibliografici
1. Hewitson P, Glasziou P, Watson E, et al. Cochrane systematic review of colorectal cancer screening using the fecal occult blood test (hemoccult): an update. Am J Gastroenterol ;(6)
2. Segnan N, Patnick J, von Karsa L (Ed.). European guidelines for quality assurance in colorectal cancer screening and diagnosis. 1st edition. Luxembourg: Publications Office of the European Union;
3. Zorzi M, Fedato C, Cogo C, Vettorazzi M (Ed.). I programmi di screening oncologici del Veneto. Relazione . Padova: CLEUP;
4. Zorzi M, Fedato C, Cogo C, Baracco S, Da Sovrano F (Ed.). I programmi di screening oncologici del Veneto. Relazione . Padova: CLEUP;
5. Suissa S. Immortal time bias in pharmaco-epidemiology. Am J Epidemiol ;(4)
6. Ventura L, Mantellini P, Grazzini G, et al. The impact of immunochemical faecal occult blood testing on colorectal cancer incidence. Dig Liver Dis ;46(1)
7. Zorzi M, Fedeli U, Schievano E, et al. Impact on colorectal cancer mortality of screening programmes based on the faecal immunochemical test. Gut ;64(5)
8. Giorgi Rossi P, Vicentini M, Sacchettini C, et al. Impact of Screening Program on Incidence of Colorectal Cancer: A Cohort Study in Italy. Am J Gastroenterol ;(9)