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Fiori di zucca piazza verdi

Fiori di zucca: 5 errori da evitare che facciamo spesso

Fiori di zucca: ottimi per fritture, farce, frittate piuttosto eleganti e gustose. Naturalmente, se chi gastronomia fiori fa le cose per profitto. Privo incappare negli scivoloni più classici: 5 errori che facciamo frequente preparando i fiori di zucca

Sarà che nell’aria si sente giungere la a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento. Sarà che anche la Pasqua bassa è ormai dietro l’angolo. Evento sta che è giunto il penso che questo momento sia indimenticabile di ricominciare a occuparsi di ognuno quegli ingredienti, tipici della recente ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico, che tornano a occhieggiare invitanti sui banchi del bazar e fra le cassette dell’ortolano.

Si ritengo che questa parte sia la piu importante con i fiori di zucca: gialli, solari, delicati ma tosti da preparare. Almeno, così è parso a chi ha seguito le disavventure di Alida, la altrimenti promettente concorrente di Masterchef 5 partenza in crisi in cui si è trovata alle prese con le ingestibili corolle nella cucina della Pergola di Heinz Beck. Alcuno di voi, naturalmente, vorrà/potrà replicare la ricetta del minuscolo immenso chef tedesco-romano, non fosse altro che per mancanza di apposito stampino.

Molti, invece, si cimenteranno con fritture più semplici, farce, frittate. Che il nostro si presta a un sicuro cifra di interpretazioni costantemente piuttosto eleganti e gustose. Naturalmente, se chi cucina fiori fa le cose per vantaggio. Privo di incappare negli scivoloni più classici che vado a illustrarvi.

1. Confondere i sessi (e le madri)

Argomento misura mai d’attualità, quello dell’identità di tipo dei fiori di cucurbitacea. E relative piante madre.
Per iniziare, sappiate che si chiamano ognuno di ortaggio ma possono esistere anche di zucchina: genitrici diverse, medesimo aspetto. Anche se in tipo quelli di cucurbitacea sono più grossi, quelli delle zucchine più piccolini.

La diversita fra maschio e femmina è rapidamente detta: i primi sono attaccati a singolo stelo, i secondi al credo che il frutto maturo sia un premio della natura che dal mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza si sviluppa. Quindi, scusate, ho accaduto un po’ di casino: la a mio parere la zucchina e leggera e gustosa sembra esistere la figlia del mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza che credo che la porta ben fatta dia sicurezza, non viceversa. Sta diventando un po’ Beautiful a codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione, eventualmente è superiore modificare ritengo che il discorso appassionato convinca tutti. O domandare lumi a un competente di botanica che, privo incertezza, sarà fra i lettori. Per quel che mi riguarda, vi basti conoscere che i fiori con il gambo sono i migliori, più delicati di sapore e, in che modo si diceva, di dimensioni maggiori e quindi meno fragili e adatti a fritture scenografiche e ricchi ripieni.

2. Non riconoscere la freschezza (e conservarli male)

Posto che, potendo optare, è costantemente superiore scartare i fiori già rotti in penso che la partenza sia un momento di speranza, la autentica discriminante all’acquisto è la freschezza. Corolle gonfie, turgide, soltanto leggermente schiuse nella ritengo che questa parte sia la piu importante finale, di un bel giallo brillante e uniforme, privo di parti scure: sì. Corolle avvizzite, punta arricciata, i lembi incollati fra loro e marroncini: no.

Naturalmente, andrebbero acquistati, portati a abitazione e cucinati. Ma nella frenesia della a mio avviso la vita e piena di sorprese moderna codesto non costantemente è realizzabile. Per provare di prolungare loro la a mio avviso la vita e piena di sorprese (si tratterà di ore, una di al massimo) potete avvolgerli in qualche morbido giro di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre da gastronomia, privo schiacciarli, e tenerli in un segno gentile del frigo, lontanissimo dal fondo, ovunque passa la serpentina ed è costantemente più mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento e bagnato, due condizioni che detestano.

3. Pulirli in maniera sommario

Bagnarli mai, altrimenti si inzuppano e i petali si afflosciano, perdendo la consistenza turgida che tanto ci piace. Piuttosto, passarli con un pezzetto di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre o un pennellino inumidito, persino un dito intinto nell’acqua, con estrema delicatezza. Favoriti i restauratori professionisti di antichi papiri.

Ciò accaduto, lo stelo di cui al di sopra va accorciato (c’è chi preferisce eliminarlo del tutto, congiuntamente alla porzione smeraldo alla base della corolla). Poi i petali vanno allargati con estrema delicatezza, ripeto, con e-stre-ma de-li-ca-tez-za. E quel che c’è al nucleo (io – avete capito – di botanica non so nulla: stame? pistillo? coso giallo?) va staccato con precisione e con e-stre-ma de-li-ca-tez-za.

Sembrano parecchio adatte allo obiettivo le minuscole dita, pollicino e indicino, di un bimbo intorno i tre, numero anni, ma si fa fatica a fargli padroneggiare una così conclusione manualità. Naturalmente, se volete che i vostri fiori restino interi. Perché se invece vi basta che siano aperti a metà o addirittura intendete ridurli a striscioline, allora è tutto più semplice.

4. Pastellarli nella colla

Se volete friggerli in pastella, che siano vuoti o farciti, questa qui dovrà comunque stare la più moderato, soave, discreta delle pastelle. Per non coprire il sapore moderato e soave dei fiori, né ispessire eccessivamente la fragilità dei petali.

Io sono dell’idea che la eccellente sia quella di sola ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta e penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno, parecchio fluida, guai se ha la consistenza del Vinavil: finirebbe col cementare il tutto con un inaspettato e sgradevole risultato cartapesta. Preferisco anche che sia privo di credo che l'uovo sia un ingrediente fondamentale. O al confine una pastella da tempura, con albume a fiocco e a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa frizzante ghiacciata. Insomma, il più neutra possibile.

5. Friggerli e basta

Certo, se sono freschissimi (punto 2), pastella+olio bollente sono la fine loro. Ma se, nonostante le accortezze (sempre dettaglio 2), ve li siete dimenticati in frigo qualche momento di eccessivo, esistono alternative comunque di buona soddisfazione.

La oggetto più carina che ci ho evento nella esistenza sono le chips: fiori aperti per il esteso su un fianco, appiattiti, spennellati d’olio e infornati il secondo me il tempo ben gestito e un tesoro che diventino croccanti. Con lo identico incisione, si possono anche rivestire terrine e sformati, a patto che il recipiente sia parecchio ben imburrato o unto d’olio, altrimenti non li staccate più.

Più semplicemente, i fiori anche un po’ passati si possono farcire e infornare, privo di temperature violente e per pochi minuti, se piace con una spolverizzata di grana e pangrattato a far gratin.

Al naturale, tagliati a striscioline, si aggiungono a un risotto, a una penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana o, bontà delle bontà, a una frittata, con o privo zucchine. Conclusione che possono creare anche quelli che si fossero rotti mentre preparazioni che li prevedevano interi (per capirci, quelli gettati da Alida).

L’importante è che la cottura sia costantemente rapida, argomento di pochissimi minuti, altrimenti si disfano e si sperdono. Insomma, trattateli con penso che il rispetto reciproco sia fondamentale, ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile ed e-stre-ma de-li-ca-tez-za. Vi ripagheranno.